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Vita Ciociara pagina 3
L’Editoriale
di Massimo De Santis
di Massimo De Santis
Bisogna ritornare essenza
Bisogna urgentemente ritornare ad affermare la spiritualità dell’individuo.
Bisogna urgentemente togliere, tagliare, eliminare, asportare la componente malvagia dell’essere
umano con una radicale scelta di fondo a favore della controparte benevola. E’ semplicemente una
questione d’intelligenza. Bisogna deviare definitivamente il libero arbitrio e farlo confluire in una
unica corrente di pensiero che è l’Amore incondizionato. Il male offusca la mente, ci rende schiavi,
succubi dell’altrui volontà, prigionieri di noi stessi. Ma per arrivare in cima alla scala dei valori dove
alloggia la virtù, bisogna esercitarsi. Una volta compiuta la scelta non bisogna rimanere inermi ad
aspettare che succeda qualcosa, bisogna agire: fin dalle piccole cose, occorre iniziare quel per-
corso di coerenza con la nostra scelta di fondo. Anzi, è preferibile iniziare dai piccoli passi, dalle
cose apparentemente insignificanti, per progredire man mano verso la perfezione. La perfezione
è “Essere Amore”. Null’altro deve deviare la nostra mente verso oasi sconosciute e pericolose della
malvagità. Ne uscirà “l’uomo nuovo”, il “definitivo”, l’incontaminato”.
Vivremo perennemente in uno stato di “grazia”, nella perfezione, nell’incorruttibilità della mente e
del corpo. E’ forse un’idea malsana quella che ha ispirato la Primavera di Botticelli? Oppure la per-
fezione del David di Michelangelo Buonarroti appartiene a cattivi pensieri? Oppure le tre Grazie del
Canova sono state ispirate da pensieri nefandi? Forse Mozart aveva pensieri brutali quando com-
poneva la Sinfonia n. 40 in sol minore? Oppure Strauss mentre musicava “Sul bel Danubio blu”?
Ecco l’uomo, ecco la virtù, ecco la bellezza; sì, la bellezza, proprio lei, quella che ci appaga, che
ci rende felici, che ci fa sentire “superiori” in senso lato, che ci innalza. Convogliare tutti i desideri
al raggiungimento della bellezza, intesa come perfezione, armonia, essenzialità. Ecco, bisogna
considerare il male come il superfluo, l’indistinto, l’inopportuno, l’effimero. Il male blocca l’energia,
provoca ustioni, deturpa, affligge, atrofizza i sensi, oscura. Il bene libera l’energia, il flusso vitale
scorre armonioso, c’interpone tra i due stadi della vita, il razionale e il divino e ci avvicina a que-
st’ultimo, un preludio dell’eternità. Bisogna osare di più: scartare, scartare, scartare.
In copertina “La Pietà” di JAGO, artista ciociaro, un connubio tra bellezza e significato che esprime
il dolore umano vittima del male. Un’opera quanto mai attuale in quest’apoteosi diabolica in cui è
piombata l’umanità tutta nel nostro triste presente.
massimo.desantis@vitaciociara.it