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Vita Ciociara pagina 5
Di probabile origine benedettina
e/o longobarda, vi si accede con
una strada segnata da una sug-
gestiva via crucis in pietra che ini-
zia con un crocifisso marmoreo.
A noi piace raccontarne la storia
attraverso quella che è divenuta
tradizione popolare e che lega il
luogo al vicino Castello di Balso-
rano.
Nella seconda settimana del mese
di Maggio hanno luogo qui degli
esercizi spirituali, riservati unica-
mente agli uomini.
Questa usanza è legata alla storia
di un santo, Angelo, una figura
che nulla ha a che vedere con San
Michele, ma i due culti hanno finito
col sovrapporsi.
Angelo era l’amministratore del si-
gnore del castello di Balsorano di
cui curava gli interessi. Mentre era
lontano, il signore ne sedusse la
consorte godendo delle sue gra-
zie.
Al ritorno Angelo, furibondo si
armò ma nel tentativo di uccidere
il signore colpì un servo. Disperato
per l’errore si rifugiò in queste
grotte dove chiese perdono al si-
gnore e si predispose a una vita di
sacrifici.
Nel frattempo acquisì fama di san-
tità per cui tanti si recavano da lui
per preghiere e grazie.
Alla sua morte gli uomini del luogo
iniziarono questa tradizione di pre-
ghiera comunitaria. A centinaia in
quei giorni di preghiera e di silen-
zio danno prove di fede e senti-
menti profondamente cristiani.
A questi esercizi però sono rigoro-
samente escluse le donne, in
quanto proprio una di esse era
stata la causa delle vicende nar-
rate.
giuliano.fabi@vitaciociara.it