Page 10 - Maggio-2022
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Vita Ciociara
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          La “turma”. Una gloria fregellana



                                                                                 di Aldo Cagnacci


       Nelle vetrine della quarta sala del MAF sono conservati importanti reperti relativi alle attività belliche dei fre-
       gellani durante la guerra contro Antioco III di Siria, il Grande. Si tratta di frammenti che raffigurano soldati
       romani e macedoni, questi ultimi riconoscibili dall’emblema di Alessandro Magno, il sole, raffigurato sui loro
       scudi, navi da guerra, elefanti usati in battaglia.  Assieme alle raffigurazioni di trofei militari, di prigionieri e
       di vittorie alate, rappresentano la testimonianza della partecipazione dei soldati fregellani alle guerre com-
       battute da Roma all'inizio del II secolo a.C. contro il re Antioco III di Siria. Con il racconto di Pier Giorgio Monti
       diamo voce ai reperti.
       La fedeltà di Fregellae verso
       Roma, città-madre della vasta co-
       lonia che sorgeva negli immediati
       pressi dell’odierna Ceprano, era
       diventata proverbiale. Soprattutto
       nei momenti di maggior pericolo,
       come quando Annibale con il suo
       variegato esercito di cartaginesi, di
       cavalieri nordafricani, di Celti del-
       l’Italia del nord e di coloni romani
       ribelli, scorrazzava per la penisola
       italiana portando dappertutto
       morte e distruzione. Nel 218 a.C.
       aveva attraversato le Alpi con lo
       scopo di sconfiggere Roma, la sua
       eterna nemica. Vani erano stati i
       tentativi di arginare la sua superio-                                                                 Foto nr.1
       rità strategica e militare e nume-    nel 208 a.C..                         campati nella parte opposta della
       rose erano state le sconfitte subite   I Romani, al comando dei due con- collina. Ma la collina pullulava di
       dai Romani.  (Foto 1)                 soli Marcello e Crispino, si erano  cavalieri e soldati cartaginesi che
                                             accampati sotto un’altura appa-       si erano nascosti nella vegeta-
       La storico greco Polibio e quello     rentemente sguarnita dai Cartagi-     zione per tendere un’imboscata ai
       romano Tito Livio narrano, in parti-  nesi e si preparavano ad  Romani, troppo sicuri di sé. I con-
       colare, un episodio di questa lunga   occuparla, convinti che da lì avreb-  soli decisero di avvicinarsi alla col-
       guerra (218-203 a.C.) svoltosi nei    bero potuto controllare meglio le  lina in perlustrazione seguiti dai
       pressi di Petelia, vicino Crotone     mosse dei nemici che erano ac-        tribuni militari M.Marcello (figlio del
                                                                                   console) e A.Manlio, i due coman-
                                                                                   danti militari L. Arrenio e M’.Aulio
                                                                                   e duecentoventi cavalieri, dei quali
                                                                                   quaranta Fregellani (“che avevano
                                                                                   sempre dato a Marcello prova di
                                                                                   valore e fedeltà”) e gli altri Etru-
                                                                                   schi. (Foto 2)

                                                                                   Leggiamo direttamente da Polibio:
                                                                                   ”[…]la vedetta (cartaginese) av-
                                                                                   vertì i soldati ed essi lasciarono
                                                                                   che Marcello […] si facesse vicino;
                                                                                   poi si levarono improvvisamente e,
                                                                                   stringendoli intorno da ogni parte,
                                                                       Foto nr.2   saettavano, colpivano, insegui-
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