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Vita Ciociara
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vati in parte nel magazzino del Comune di Ce-
prano, in parte in quello della Soprintendenza
Archeologica per il Lazio in Roma ed in minima
parte in questo museo, dove sono esposti al
pubblico i pezzi più significativi.
La scoperta del deposito votivo è dovuta a due
frane, la prima nel 1975 e poi una seconda nel
1978, che interessarono il sito del santuario; la
presenza del deposito fece immediatamente
ipotizzare la presenza di un'area sacra e le in-
tuizioni furono premiate dalla scoperta del sito.
Alcuni oggetti votivi erano già stati rinvenuti nel
1927, durante i lavori di sbancamento per la
costruzione della vasca di carico della sotto-
stante centrale idroelettrica.
L’uso di offrire doni, di natura e valore variabili
secondo cultura e possibilità, ad una divinità
per ottenerne il favore o come ringraziamento
per un beneficio accordato è comune a tutte le
civiltà.
Il fenomeno conosce momenti di grande favore
tra il IV° ed il II° secolo a.C. e costiuisce uno
dei complessi archeologici più significativi. In
questo periodo le offerte più diffuse erano mo-
nete, ceramiche, statuette di bronzo e di terra-
cotta raffiguranti la divinità o l’offerente, e,
specialmente, riproduzioni fittili destinate a ri-
cordare il beneficio richiesto od ottenuto: sta-
tuette di bambini come simbolo e richiesta di
fertilità, statuette di animali per la protezione
del bestiame, riproduzioni anatomiche come ri-
chiesta di guarigione di una parte del corpo col-
pita da malattia. Gli oggetti in terracotta erano
eseguiti a stampo, ritoccati a mano e poi dipinti
in colori vivaci.
Le offerte che si accumulavano all’interno dei
templi erano periodicamente rimosse e depo-
sitate in fosse, chiamate dagli archeologi fa-
visse, o stipi o depositi votivi, nell’interno o
nelle immediate vicinanze dei santuari, in
modo da non essere profanate e da non per-
dere la propria funzione; il loro ritrovamento è
sempre utile per gli studiosi, in quanto fonte di
preziose informazione sugli aspetti religiosi e
sociali delle comunità. (foto 4-5-6-7)
Interessante la base di una statuina con dedica
a Salus (datata 170-125 a.C.). Sulla sua base
è stata incisa, prima della cottura, l'iscrizione
SALUTE (forma arcaica del dativo Saluti); una
dedica alla dea Salus, personificazione della
salute fisica, corrispondente alla greca Igea, il
Foto 4 - 5