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Vita Ciociara pagina 19
accettare il verso con la congiun- ed è scandito dall’incontro con 12 mulattiera e al bivio si imbocca un
zione, e intendere il C. come statue che si succedono fino al- sentiero sassoso, il pendio nord
Monte Cacume (o Caccume), nel l’imponente croce di vetta. Le sta- che si affaccia sul sottostante
gruppo dei Lepini, visibile oltretutto tue, realizzate in acciaio corten e paese di Patrica. Nelle vicinanze
anche da Anagni, ove probabil- posizionate nei punti più panora- della cima del Colle lo Zompo si at-
mente Dante si recò. Né molto mici, raffigurano i personaggi prin- traversano delle radure erbose
probanti appaiono le obiezioni del cipali dei vari gironi danteschi, fino a raggiungere un piccolo alti-
Bassermann (Orme 621-625); il come Beatrice, Lucifero, Virgilio, piano prativo dominato dalla sa-
quale basa la sua posizione, con- Barbarossa, Manfredi ecc. goma a imbuto rovesciato del
tro l’interpretazione di C. come Cacume.
monte, sul fatto che i pendii del Partendo dalla galleria all’imbocco
Monte C. non offrono l’idea di inac- del paese si salgono delle scale ri- giusy.bianchi@vitaciociara.it
cessibilità, che il monte è facil- cavate nella roccia, si giunge alla
mente accessibile fin sulla cima, e
che il suo aspetto è poco atto a
colpire la fantasia. A ciò si può
obiettare che Dante potrebbe aver
avuto una conoscenza indiretta del
monte, o potrebbe averlo osser-
vato da lontano ricavandone l’idea
di un’asperità maggiore di quella
reale.
Secondo E. Ricci, Dante ha ripor-
tato una sua impressione visiva
del Cacume, intendendo porre
l’accento non sulla reale inacces-
sibilità del monte, ma sullo stupore
che la sua vista desta al vian-
dante.
Da qui l’idea di realizzare la Pas-
seggiata Dantesca lungo il sen-
tiero che conduce alla vetta,
recentemente ribattezzato il “Sen-
tiero di Dante”: un percorso facile
e alla portata di tutti, un connubio
naturalistico e culturale. Il cam-
mino parte dall’abitato di Patrica