Page 11 - Aprile-2022
P. 11

Vita Ciociara                                                  pagina 11


                                                                                    l’edificio fu ceduto ai frati Carmelitani
                                                                                    e per essi al priore padre Basilio Tar-
                                                                                    taglia, che ampliò la costruzione con il
                                                                                    ricovero dei frati, il Convento, soprav-
                                                                                    vissuto fino a noi attraverso il fabbri-
                                                                                    cato stesso annesso alla chiesa.
                                                                                    Dopo l’inizio dei lavori per la costru-
                                                                                    zione del convento, riconducibili al-
                                                                                    l’anno 1617, un documento d’archivio
                                                                                    ci informa che nel 1650 lo stesso fab-
                                                                                    bricato risultava “di struttura di sopra
                                                                                    di camere sei habitabili, e due altre
                                                                                    per l’uso d’esso convento et sette
                                                                                    stanze al piano di sotto servono per
                                                                                    uso et officine d’esso monastero”.
                                                                    Foto n.4           La riforma innocenziana viene a tur-
                                                                                    bare la vita del convento e sono del-
       è venerata nella figura di sant’Antonio  tacco esterno con la struttura edilizia   l’anno 1650 – 1652 una serie di
       Abate.                                 preesistente, attraverso una attenta   documenti d’archivio in cui si cerca in
          Le indagini eseguite nel tempo, per-  lettura delle murature. (foto 5-6-7)   ogni modo di trovare solidi argomenti,
       mettono di affermare che il nucleo pri-  I documenti narrano, inoltre, come   specialmente economici, per evitare i
       mitivo della chiesa, così come  papa Paolo V (1605 – 1621), il 15            decreti di soppressione che avreb-
       strutturata nel 1531, fu completato in  gennaio 1616, la concedesse ai reli-  bero colpito le Comunità monastiche
       un secondo tempo con l’abside, di cui  giosi della Madonna del Carmine e,    non in grado di autosostentarsi. No-
       si può ancora rileggere il punto di at-  con il suo consenso, nell’anno 1617   nostante l’impegno dimostrato, il con-
                                                                                    vento insieme ad altre strutture, viene
                                                                                    soppresso da papa Innocenzo X
                                                                                    (1644 – 1655) con apposita bolla del
                                                                                    22 aprile 1653. Nel 1656 la costru-
                                                                                    zione è affidata al seminario di Veroli,
                                                                                    notizia confermata nella “relationes
                                                                                    ad limina” del 27 aprile 1658, ove si
                                                                                    parla dell’altare maggiore dedicato
                                                                                    alla beata Vergine del monte Carmelo
                                                                                    e di altri tre altari dedicati a sant’An-
                                                                                    tonio, san Carlo ed un altro “in statu
                                                                                    denudatu”.
                                                                                    Tale situazione resta immutata fino
                                                                                    alla visita pastorale del 1691, in cui si

                                                                                              Continua alla
                                                                   Foto n.5                 pagina seguente


























                                                  Foto n.6                                                   Foto n.7
   6   7   8   9   10   11   12   13   14   15   16