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Vita Ciociara
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Giuseppe Cesari, il Cavalier d’Arpino
Il 3 luglio 1640 morì il pittore Giuseppe Cesari, meglio conosciuto con il soprannome
de «il Cavalier d'Arpino», perché proprio ad Arpino era nato nel 1568.
Originario di Arpino, il padre si tra- nuto Duca di Aquino e di Arpino. per San Lorenzo in Damaso.
sferisce a Roma nel 1582 con la L'ascesa al soglio pontificio di Nel 1589 è a Napoli, dove affresca
famiglia dove lavora nella decora- Sisto V nel 1585 non interrompe la il coro della Certosa di San Mar-
zione delle Logge vaticane, sotto carriera del Cesari, ormai ben in- tino, e tornerà nel 1593 per ese-
la direzione del Pomarancio. È lì trodotto nell'ambiente: risale a guire gli affreschi della volta della
che il giovane Cesari, non ancora questo periodo l'affresco con la Sacrestia.
cavaliere, si fa notare per la sua Canonizzazione di san Francesco A Roma lavora, tra il 1587 e il
creatività e comincia a lavorare di Paola nel chiostro della Trinità 1595, nella Cappella Olgiati in
come ragazzo di bottega. dei Monti, dove risente dell'in- Santa Prassede, mentre dal 1597
Già nel 1583 è ammesso all'Acca- fluenza sia del Pomarancio che di lavora nella Cappella Contarelli in
demia di San Luca, di cui sarà poi Raffaellino da Reggio. San Luigi dei Francesi (gli suc-
ripetutamente presidente, fino a Da quell'anno e fino al 1591 lavora cede poi, in questa commessa, il
quando non lo sostituirà il Bernini, a Sant'Atanasio dei Greci. Nel Caravaggio).
e presto viene ammesso a realiz- 1586 entra nella Congregazione La bottega di Cesari era ormai tra
zare affreschi. Entra così nella dei Virtuosi al Pantheon. Nel 1588 le più affermate di Roma.
corte di Gregorio XIII, il cui figlio il cardinal Farnese gli commis- Molto introdotto nella corte papale,
Giacomo Boncompagni era dive- siona gli affreschi, oggi perduti, durante il papato di Clemente VIII,