Page 13 - Dicembre-2021
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Vita Ciociara                                                 pagina  13





















































       deva costretto a fuggire altrove per  Sapri, nel Cilento. Il tentativo di pro-  settentrionale del paese. Denari, ric-
       continuare a vivere. Il biglietto da pa-  vocare una rivolta antiborbonica fallì  chezza e prosperità al Nord, sacrifici,
       gare per il viaggio verso il continente  miseramente e lo stesso Pisacane si  sofferenza e miseria al Sud. Un Sud
       americano non era poca cosa: chi  vide costretto a togliersi la vita. E non  che, seguendo la triste sorte comune
       emigrava il più delle volte si vide co-  si trattò certamente di un furto, come  ad ogni “colonia”, dopo l’unità fu
       stretto a vendere tutto o ad ipotecare  dopo si affannò a giustificare la so-  molto più povero e più “sudicio” di
       case e terreni per poter pagare le  cietà genovese, ma di un accordo tra  quanto non fosse prima. E dopo i lutti,
       spese di viaggio. Ma analizziamo un  le parti che avrebbe prodotto ottimi  il sangue e i massacri venne l’emi-
       po’ più a fondo questo particolare  frutti e lucrosi vantaggi se l’impresa  grazione che procurò agli armatori
       aspetto. I piroscafi, i bastimenti e le  fosse stata coronata da successo. E  nordisti affari colossali ed esorbitanti.
       navi sulle quali s’imbarcarono milioni  la stessa cosa ci fu nel maggio del  Sempre sulle spalle, già fin troppo
       di persone erano le stesse che ave-   1860 quando la stessa “Rubattino”,  grevi e onuste, della gente del meri-
       vano agevolato, appena qualche  fingendo ancora una volta un furto,  dione. Quest’aspetto particolare della
       anno prima, la distruzione del regno  mise a disposizione di Garibaldi e  storia del nostro paese che marcia a
       borbonico. Di fatto, dunque, avevano  delle sue camice rosse i piroscafi  due velocità, con uno squilibrio più
       contribuito a creare quelle condizioni  “Piemonte” e “Lombardo” per veleg-   che palese tra Nord e Sud, puntual-
       che portarono poi all’esodo disperato  giare alla volta di Marsala e della Si-  mente evidenziato dai rapporti perio-
       di tantissimi meridionali. Quelle navi,  cilia. Così come liguri furono alcune  dici dello Svimez, rientra a buon
       infatti, erano di proprietà di una com-  delle navi che presero parte al deva-  diritto in quella che oggi, nonostante
       pagnia, la “Navigazione Generale Ita-  stante assedio di Gaeta (novembre  siano passati ben 160 dall’unità d’Ita-
       liana”, nata dalla fusione tra alcune  1860-febbraio 1861), dove si erano  lia, continua a rimanere completa-
       società quali la ben nota Rubattino,  andati a rinchiudere gli ultimi sovrani  mente (e volutamente) irrisolta: la
       Florio e Lloyd Italiano. Anche qui è  borbonici in un disperato tentativo di  “questione meridionale”.
       utile fornire qualche dato più preciso.  resistenza all’invasione piemontese.
       La “Rubattino” di Genova era quella  Anche da questo punto di vista, e non
       società di navigazione che nel 1857  solo, si può comprendere come il pro-       fernando.riccardi@vitaciociara.it
       aveva fornito il piroscafo “Cagliari” a  cesso unitario abbia apportato van-
       Carlo Pisacane per il suo sbarco a  taggi di non poco conto alla parte
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