Page 24 - Novembre-2022
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Vita Ciociara
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                    E il Papa ordinò di distruggere Sonnino




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       Nel nostro paese il brigantaggio è esistito fin dai
       tempi più remoti. Già Silla, nel II secolo avanti Cristo,
       era stato costretto a varare la “lex Cornelia de sica-
       riis” per debellare le torme di “latrones” che infesta-
       vano le regioni dell’Italia centro-meridionale. Fu
       soprattutto nel corso dell’Ottocento, però, che il fe-
       nomeno esplose con incredibile virulenza. E non sol-
       tanto nei territori regnicoli ma anche nelle lande di
       Campagna e Marittima, la provincia pontificia facente
       capo a Frosinone. Qui, intorno al 1820, la situazione
       era diventata, a dir poco, esplosiva: numerose bande
       di briganti agivano indisturbate e scorrazzavano da
       un paese all’altro, incuranti della reazione delle forze
       dell’ordine. Gasbarrone, Meo Varrone, Massaroni “il
       mancinello”, Finocchietto, Feudo, Tambucci “il
       matto”, capibanda assai potenti, temuti e rispettati,
       dominavano incontrastati su tutto il territorio. Le au-
       torità papaline tentavano in tutti i modi di venire a
       capo della situazione e di ristabilire l’ordine pubblico.
       L’impresa, però, era ardua, ai limiti dell’impossibile. Si
       escogitarono, allora, nuove misure, si moltiplicò il nu-
       mero dei gendarmi di stanza nei vari paesi, si stu-




                                                                                 Antonio Gabarrone
                                                                diarono strategie che oscillavano tra la repressione
                                                                dura e la più blanda opera di persuasione. Il tutto,
                                                                però, non produsse i risultati sperati. I briganti erano
                                                                imprendibili, sfuggenti e, con il passare del tempo, di-
                                                                ventavano sempre più audaci e temerari. Fino a che,
                                                                un bel giorno, anche la curia papale perse la pa-
                                                                zienza e decise di passare alle misure forti. A farne le
                                                                spese fu soprattutto Sonnino, la “brigantopoli” di Ma-
                                                                rittima, la roccaforte dei briganti. Il cardinale Ercole
                                                                Consalvi, Segretario di Stato, con un editto datato 18
                                                                luglio 1819, ordinava, niente di meno che, la totale
                                                                distruzione del paese. Un provvedimento durissimo
                                                                che finì per essere avallato anche dal pontefice Pio
                                                                VII: in quelle zone, infatti, lo stato risultava assente e
                                                                l’unica autorità riconosciuta dalla popolazione era
                                                                quella dei briganti. Non era la prima volta che la
                                                                Chiesa ricorreva a un espediente siffatto: già nel
                                                                1649 la cittadina di Castro, nei pressi del lago di Bol-
                                                                sena, venne rasa al suolo per ordine di papa Inno-
                                                                cenzo X. I ruderi furono arati e sul terreno versato del
                                                                sale. Fu poi piantato un cippo con la scritta “Qui fu
                                                                Castro”. Tutto ciò perché alcuni briganti del luogo
                    Alessandro Massaroni
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